Come nasce un libro. “Viandante” di Marzia Iori

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Viandante è una delle prime proposte di pubblicazione arrivate nella mia casella di posta.

78EDIZIONI era ufficialmente nata da poco tempo e Marzia Iori mi ha proposto un suo testo, che ho letto con grande piacere. Ora, si può pensare che i testi proposti dagli autori siano letti dentro qualche stanza particolare, su carta o davanti un computer, seduti su una sedia o una poltrona dedicata… non sempre è così.

Il testo di Marzia mi è piaciuto fin da subito, e prima di procedere alla revisione di bozza lo volevo leggere tutto. Così me lo sono portata spesso in giro, leggendolo un pezzo alla volta (faccio riferimento all’era pre-covid, quando ancora si poteva andare qua e là senza grandi problemi). Ricordo di averlo avuto con me dal parrucchiere e, attendendo il mio turno, ho iniziato a leggere e mi sono tanto appassionata a un particolare episodio da sperare di poterne leggere la fine prima che il parrucchiere prendesse in mano le forbici. Così non è stato e ho terminato l’episodio in questione, e tutto il libro, la sera.

Una volta decisa la pubblicazione, bisognava pensare alla copertina. Qualche tempo prima erano state pubblicate all’interno del sesto numero della rivista 78PAGINE due opere dell’artista Ezio Favrin. Un’opera in particolare mi sembrava particolarmente adatta alla copertina di Viandante: Pagliaio – per trovare me stesso (olio su tela 70×80 cm). Ho chiesto all’artista di poter far diventare la sua opera la copertina di un libro e ha acconsentito. Più tardi avrei scoperto quello che c’è dietro a quest’opera: il ricordo di un uomo che l’artista vedeva spuntare da dietro una stradina, attorniato di gatti. E molto dopo avrei saputo, grazie a un post su Facebook, scritto proprio da Ezio, che 15 anni prima l’opera era stata riprodotta in grandi dimensioni pensata per essere la copertina di un libro, in occasione di una mostra. Il lavoro esposto era accompagnato dalla frase “La bellezza è negli occhi di chi guarda”. 

Se si legge la frase scelta per la quarta di copertina, sembra che niente sia un caso o, meglio, che il caso ci abbia messo del suo per compiere un disegno perfetto.
Parto con la stessa valigia che mi accompagna dall’infanzia, senza guardarmi indietro, senza rimorsi, con un grande senso di libertà, in cerca di nuovi lidi cui approdare e da dove ripartire per creare nuove relazioni. Mi sento nomade e, come tale, so che ogni casa che abito è a scadere.

Viandante è un libro che ha dovuto trovare il suo tempo per la pubblicazione, con la sua valigia in mano. Autoprodotto dall’autrice in poche copie, ha trovato casa in 78EDIZIONI dove è rimasto per un po’ di tempo “nascosto”, all’ombra di Girevoli Silenzi che ha chiesto la precedenza.

Viandante troverà dimora fissa, magari scovando se stesso in uno dei pagliai dipinti da Ezio?

 

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